lunedì 30 maggio 2011

Aymone Poletti & Elisa Richle alla casa Battaglini

Continuerà fino al 12 giugno la mostra presentata alla Casa Pasquali-Battaglini nella quale Aymone Poletti e Elisa Richle, due artiste sensibili al tema della “memoria”, entrano in dialogo tra di loro e con l’ambiente circostante attraverso opere che vogliono essere un omaggio alla contemplazione del paesaggio e all’ineffabile descrizione delle sensazioni provenienti da tutto quello che ci circonda.

Elisa Richle si è basata ed ispirata al testo “La poesia della natura” di Rabindranath Tagore (premio Nobel per la letteratura nel 1913), mentre Aymone Poletti ha lavorato e sviluppato questo tema anche attraverso il “genius loci” offerto dagli stessi spazi espositivi.
Nasce così un “fil rouge” costituito da percezioni visive da trasmettere al pubblico attraverso i diversi supporti a disposizione delle pittrici: impronte di momenti passati, segnati sulla tela e sulla carta attraverso l’incisione, la tecnica mista, il collage o il monotipo.

Una quarantina di opere per ogni artista come pure diverse ceramiche accompagneranno il pubblico lungo i piani che costituiscono gli spazi espositivi della pittoresca Casa Pasquali-Battaglini di Cagiallo.


Estratto dal discorso di apertura al Vernissage della mostra “Percezioni Visive” , Casa Battaglini, Cagiallo:


“(…) Il titolo “Percezioni visive” indica la voglia di offrire al pubblico una mostra profonda, dedicata al colore, all’espressione delle forme, e alla percezione. Questa bipersonale presenta due artiste sensibili al tema della “memoria”, che entrano in dialogo con l’ambiente circostante attraverso opere che vogliono essere un omaggio alla contemplazione del paesaggio e all’ineffabile descrizione delle sensazioni provenienti da tutto quello che ci circonda. (…) Aymone Poletti ha lavorato e sviluppato il concetto della “percezione” attraverso 3 correnti, una per ogni stanza del primo piano delle sale espositive della storica Casa Battaglini. L’artista ha infatti approfondito con rigore i temi della memoria, del viaggio e del genius loci, sviluppando un percorso intimo basato sul raccoglimento e sulle sensazioni.Opere le sue, da vivere e da scrutare con attenzione per carpirne i diversi livelli di lettura. L’abitazione come protezione, dalla quale spaziare per poter viaggiare “oltre le pareti” ma anche immagine di decadenza e percezione di impotenza verso il tempo che scorre. (…) Si va alla ricerca dei piccoli particolari presenti in questa casa. Gli inchiostri segnano i dettagli di un simbolico “genius loci” offerto dagli stessi spazi espositivi che diventano protagonisti di una installazione totale.
“Memento mori”: lo scorrere del tempo, il peso della memoria e lo stesso decadimento possono però portare alla voglia di sfuggire a tutto questo. Troviamo perciò la stanza delle vedute astratte, dei fondali e degli scogli intesi come sintesi di un viaggio.
Nasce così un complesso “fil rouge” costituito da percezioni visive da trasmettere al pubblico attraverso i diversi supporti a disposizione delle pittrici: impronte di momenti passati, segnati sulla tela e sulla carta attraverso la tecnica mista, il collage, l’incisione o il monotipo.(…) “
Philipp Vogt, 28 maggio 2011

lunedì 16 maggio 2011

Aggiornamenti d'arte locale

Sabato 14 maggio l’artista-calligrafo Enzo Pelli ha inaugurato al Dazio Grande la sua mostra intitolata « ènĉa sul sass « dedicata alle interpretazioni grafiche di poesie leventinesi. La mostra sarà visitabile fino al 19 giugno 2011.

Lo scorso sabato 7 maggio 2011 invece, si è tenuta al Teatro San Materno di Ascona, l'Assemblea annuale ordinaria di Visarte Ticino dove è stata ratificata la nomina ad interim di Francine Mury che si assume il mandato di presidente per Visarte Ticino durante il prossimo triennio.
È stata pure eletta Aymone Poletti quale membro di comitato, che va ad aggiungersi al comitato
esistente, costituito da Felicita Bianchi-Duyne, Gianluigi Susinno e Hanspeter Wespi. L’architetto Carolina Somazzi rimane in carica in veste di segretaria.
Visarte Ticino, gruppo regionale della società delle arti visive svizzera, è un’associazione culturale che ha come scopo la divulgazione, la promozione e lo sviluppo delle arti visive nel Canton Ticino, in Svizzera e all'estero.
A questo proposito, in occasione dell'Assemblea annuale, sono stati presentati i dettagli per il
programma 2011, che comprende, tra l’altro, un fil rouge espositivo che prenderà inizio il prossimo 22 maggio con una mostra collettiva alla Casa Rusca di Cureglia intitolata «Una primavera imprevista » e si svilupperà in altri momenti espositivi, previsti al castello Visconteo di Locarno (in estate) e presso l’officinaArte di Magliaso (in autunno). È stata inoltre riproposta la fortunata iniziativa “Atelier porte aperte” che avrà luogo durante l’ultimo fine settimana di settembre.

domenica 8 maggio 2011

... da Orio Galli

Ricevo questo testo da parte di Orio Galli, che pubblico, sperando di aprire un dibattito ed una riflessione sull'argomento.


Alberto Giacometti dice: " Sono uno scultore mancato".
La cosa andrebbe però meglio spiegata al volgo.
Giacometti dichiara di non sentirsi capace di riprodurre le figure secondo i canoni classici della verosimiglianza.
Quel modo, o "maniera", che piace soprattutto al grande pubblico degli e-venti.
Quel pubblico che di fronte a una scultura del Canova dice: " Oh, cumè l' è bèla. A la sumeia véra. A ma par che la parla." Non cogliendo con ciò il livello più profondo dell' opera.
Il "non finito", per esempio, che già ci ha fatto conoscere Michelangelo. Così come la pittura informale è stata intuita nelle macchie di umidità con molti secoli di anticipo dal genio di Leonardo.
Il grande artista, più che mostrarci la superficie della levigata pelle, riesce a penetrare nella ruvida profondità delle cose.
Un vero, capace "mediatore culturale" dovrebbe saper spiegare anche ai profani come avvicinarsi a un' opera d' arte.
Purtroppo da circa la metà del secolo scorso, le arti visive sono slittate nel campo della filosofia. In questi giorni a Lugano (Museo Cantonale) si sta disquisendo su come poter conservare convenientemente "la merda in scatola" di Piero Manzoni, e far sì che la stessa non possa venir contraffatta (!!!)
Ecco, penso che un ruolo primario della RSI (Ente pubblico) sia quello di trasmettere, coltivare, divulgare la cultura in modo anche divertente ma, soprattutto, intelligente.
Invece, quel che sempre per i più conta è l'occupazione delle cadreghe (vedi prossima assemblea della CORSI).
troppo provocat...orio ?

ps: ho visto anch' io, più di un mese fa, la mostra su Alberto Giacometti al MA-GA a Gallarate. Un' ottima esposizione, con un bell' allestimento, che merita d' essere promossa, e visitata.
Il documentario di Sergio Genni, del 1964, rimane un documento eccezionale, sull' uomo, e sull' artista. Che ci dà molto, molto di più di tanti, infiniti bla, bla, bla...
Ma per chi verrà domani, che cosa rimarrà della RSI di oggi. Molti rumori misteriosi e telequizzi ?
ORIO GALLI