E' stato un grande piacere vedere come il pubblico ha riscoperto con lo stesso entusiasmo di un tempo, una figura importante dell'astrattismo ticinese, che ha fatto della costruzione geometrica un dialogo entro i confini dello spazio.
Citando Jean Soldini, " (...) specificare la peculiarita' del pittore di fronte a quel linguaggio non vuole solo dire segnalare, sul piano ideologico, la divergenza da una concezione eminentemente razionalista. Piu' importante è vedere in che modo questa differenza si esercita sulla parte materiale del dipinto, dove le forme assumono un altro spessore. (...)".